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Servono dieci anni


Andiamo per gradi, come dovrebbe essere un corretto apprendimento.

Possibilmente senza farci cogliere dallo sconforto.

 

1) Non esiste in Guascogna una scuola per diventare maestri di cantina.

“Siamo tutti autodidatti”. Parola del Signor Matignon, che lo è stato.

 

2) Dufor e Daguin sostengono che servono almeno dieci anni di esperienza nel settore, per pensare di poter parlare di armagnac con un maestro di cantina (link).

 

3) Nessun maestro di cantina è disposto a rivelare il segreto professionale.

 

4) I sommeliers professionisti sono tanto bravi da mettere a disagio l’apprendista, già consapevole dei propri limiti; è comunque possibile frequentare dei corsi.

 

5) I proprietari, come tutti i contadini del mondo, sono persone normali che non hanno conseguito Master in Comunicazioni Aziendali; sovente sono di poche parole e quasi mai amano pontificare. Spesso ritengono alcune informazioni del tutto scontate e non sanno, almeno all’inizio, chi hanno di fronte.

 

6) Le enoteche sono certamente fonte di notizie attendibili, ma in genere non consentono degustazioni.

 

7) I bar, perlomeno in Italia, normalmente offrono un solo armagnac. Lo si può degustare con attenzione, ma non è possibile fare raffronti.

 

8) Gli chef dei ristoranti sono preparatissimi, ma non possono prendere domicilio al vostro tavolo.

 

9) I distillatori professionisti sono favolosi personaggi che riassumono ogni antico sapere e v’informeranno su tutto, ma non sui loro clienti.

 

10) Le etichette sono mute, ma voi non siete ciechi; leggetele con attenzione e spirito critico.

 

11) I libri sono fondamentali, ma fra teoria e pratica…….

 

Per imparare esiste comunque una ricetta infallibile che si basa su pochi ed essenziali requisiti.

Passione, desiderio di conoscenza, pazienza, umiltà, frequentazione e domande fatte con sincerità.

Poi assemblare tutto ciò che avete appreso per trarne le prime indicazioni.

Non importa se le prime volte non sarete in grado di riconoscere un armagnac da un bas-armagnac, se sia prodotto nelle Landes o nel Gers, se vi è sfuggito il retrogusto di vaniglia o il sentore di violetta di un armagnac della Ténarèze, se vi parrà troppo virile un giovane haut-armagnac.

Non disperate se non riconoscerete la rotondità di un armagnac tratto dal Bacco, se faticherete a riconoscerne gli anni d’invecchiamento, se non riuscirete a esprimere con competenza la sensazione strana del “rancio” o se si tratti di distillazione da monovitigno o da assemblaggio.

Fatevi guidare e col tempo, probabilmente più di dieci anni, ce la farete!

Servono dieci anni
Servono dieci anni